SALSOMAGGIORE TERME

Adagiata fra le colline e la pianura, Salsomaggiore Terme, con la vicina Tabiano, è una località dove la cura, il benessere e il relax sono le parole d’ordine grazie alle acque salsobromoiodiche e sulfuree. Salsomaggiore è una continua scoperta dove si intrecciano – accanto alla vocazione termale, con gli stabilimenti e i centri benessere- storia, cultura, ospitalità e natura.

Quando arrivate nel cuore di Salsomaggiore, vi accolgono le Terme Berzieri, massima espressione del Liberty-decò. Simbolo del termalismo europeo, il Palazzo è un mondo da scoprire: racchiude echi del favoloso Siam e della Thailandia, vissute dall’artista Galileo Chini; rievoca la Secessione Viennese e l’arte di Klimt; risplende con il déco raffinato degli effetti scenici e la ricchezza delle decorazioni: insomma incanta e meraviglia chi lo osserva.

 

Nel nome omaggia e ricorda il medico Lorenzo Berzieri, che per primo fece uno studio sulle proprietà terapeutiche delle acque salsobromoiodiche del territorio. Nel 1912, il progetto di costruzione dello stabilimento termale venne avviato dall’architetto Ugo Giusti, a cui si affianca l’ingegnere Giulio Bernardini. Nel 1919, dopo l’interruzione dovuta alla Prima Guerra Mondiale, il progetto fu ripreso dal Chini, di ritorno da un viaggio in Oriente, ed il Palazzo venne inaugurato il 27 maggio 1923.

 

Le Terme Berzieri fungono altresì da fulcro per un itinerario sul Liberty che si snoda lungo tutta la città, a partire dal prospiciente Pozzo Scotti, la cui gabbia in vetro e ferro battuto fu posta nel 1912 per evidenziare l’importanza dell’acqua salsobromoiodica che vi sgorgava. Il Berzieri, luogo inscindibile di benessere ed arte, è stato scelto anche come location di riprese cinematografiche, in particolare dal regista parmigiano e premio Oscar, Bernardo Bertolucci come set dell’atto secondo di ”Novecento”. Mentre la famosa scena del ballo del suo film più premiato, “L’ultimo imperatore”, venne girata nel Salone Moresco del Palazzo dei Congressi, già ex Grand Hotel des Thermes, altro gioiello liberty che incontrate a Salsomaggiore. Lussuoso albergo edificato nel 1898 dall’architetto Luigi Broggi, fu ampliato e decorato in stile déco fra il 1924 ed il 1927 dall’architetto Ugo Giusti e affrescato poi dal Chini, e al suo interno trovate ancora il fascino, i colori e le forme di impronta contemporaneamente liberty e giapponese del Salone Moresco, della Sala Lampadario, della Sala Cariatidi e della Taverna Rossa.

Ogni angolo della località svela una sorpresa o una suggestione. Potete imbattervi nella Palazzina Warowland, dal fascino neogotico, progettata da Orsino Bongi nel 1912 e che ospitò per alcuni anni la galleria d’arte antica “Warowland” del conte Ladislao Tyszkiewicz. Ma a Salsomaggiore il gusto e l’impronta Liberty si ritrovano anche in molti alberghi ed edifici privati. Passeggiando per le vie del centro ( dove sembra aleggiare ancora la figura del poeta Gabriele D’Annunzio, più volte ospite della città termale dove rincorreva una sua “fiamma”), insegne, recinzioni, cancellate, balconi, pensiline, decorazioni di edifici si ispirano al tema vegetale del liberty, in perfetta armonia con le architetture dei giardini e le decorazioni delle aiuole. Potete immergervi nei tanti parchi e giardini, passeggiare fra gli alberi secolari del parco Mazzini, già dedicato alla regina Margherita di Savoia, che amava soggiornare al Grand Hotel des Thermes. Il parco, progettato nel 1913 dall’architetto torinese Giuseppe Roda, è ricco di alberi delle specie più varie e rare, a cui è dedicato l’ itinerario botanico “Gli alberi della Regina”. Inoltre è caratterizzato al centro dal laghetto in stile giapponese, con una pagoda. Una curiosità: nel 1929, per ricordare la morte del compositore Giacomo Puccini, Salso aveva organizzato la messa in scena di «Madame Butterly» nel parco Mazzini: uno scenario non pensato a caso, in quanto la collina sovrastante il laghetto ricordava molto bene la casa di Cio Cio San, rappresentata dalla pagoda sulla baia di Nagasaki, a sua volta ripresa dal laghetto, che per l’occasione fu in parte ricoperto per ospitare l’Orchestra sinfonica delle Terme diretta dal maestro salsese Gino Gandolfi. All’avvenimento fu presente anche il famoso direttore d’orchestra parmigiano Arturo Toscanini, amico dello stesso Gandolfi.

Musica e cultura si sono sempre “incontrate” a Salsomaggiore: il Teatro Nuovo ha tenuto a battesimo nel 1950 il debutto della famosa soprano Maria Callas e dieci anni dopo, nel 1960, un allora esordiente tenore: Luciano Pavarotti. Lirica che si lega immancabilmente a Giuseppe Verdi, e ai suoi soggiorni nella vicina Tabiano, dove trascorse, “a passare le acque”, molte estati fra 1858 al 1892, raggiunto anche da tenori famosi, come Tamagno e Caruso.

Dalla storia alla natura il passo è breve: il territorio circostante vi porta alla scoperta di percorsi outdoor ( con vari itinerari cicloturistici), mettendo al centro l’ambiente, il patrimonio culturale, le storie e le tradizioni che lo caratterizzano. Il Parco dello Stirone e del Piacenziano che riveste una straordinaria importanza dal punto di vista paleontologico, vi accompagna indietro nel tempo, a milioni di anni fa, lungo le rive del torrente Stirone, quando la pianura padana ancora non esisteva e al suo posto vi era un “antico mare”. Oggi riemerso grazie ai migliaia di fossili ritrovati, molti dei quali sono conservati all’interno del MuMAB -Museo Mare Antico e Biodiversità sorto al Podere Millepioppi di San Nicomede, con la balena “Giorgia” pronta ad accogliervi.

Mare fa rima con sale, un’altra ricchezza del sottosuolo legata alla storia di Salsomaggiore: ancora oggi potete ripercorrere le “Vie del sale”, scoprendo tra boschi e sentieri, le antiche saline, le pievi romaniche e le testimonianze di archeologia industriale. E come “sentinelle” a difesa del territorio -ed un tempo del sale, chiamato anche “oro bianco” per la sua preziosità-, vi sono quattro castelli che sembrano dialogare tra loro: Tabiano, Scipione, Bargone e Contignaco (dove si narra che il poeta Dante Alighieri, durante gli anni del suo esilio, vi abbia soggiornato, traendo ispirazione per la sua Divina Commedia), ognuno con una propria storia e leggende tutte da scoprire. Infine non si può lasciare Salsomaggiore senza aver visitato il Giardino Botanico Gavinell, un paradiso di tranquillità e benessere naturale immerso nel verde, con oltre 450 specie erbe aromatiche e centinaia di piante di ulivi autoctoni. Inoltre sono di grande interesse storico artistico la Pieve romanica di San Nicomede, situata nell’omonima frazione, e la Pieve romanica di San Giovanni in località Contignaco. Mentre gli amanti del gioco del golf, a pochi chilometri da Contignaco, trovano lo storico Circolo del golf di Salso che, con le sue 18 buche, offre uno spettacolare percorso nel verde della vallata.